Per l’Atletico Macerata, per tutti i suoi componenti, per tutti i suoi sostenitori, la Festa della Liberazione sarà per sempre legata indissolubilmente al ricordo della giornata del 25 Aprile 2019.
Sembra passata un’eternità, anche e soprattutto a causa del particolare momento attraversato dal paese, ma il solo pensiero di quella epica giornata scalda ancora il cuore di tutti noi.
Facciamo un piccolo passo indietro: l’Atletico Macerata arriva a quell’assolato Giovedì di Aprile forte di una Coppa Provinciale sollevata e autore di un girone d’andata da schiacciasassi, ma con alcune certezze scalfite da un inizio 2019 avaro di soddisfazioni. Le scoppole back-to-back nello scontro diretto con Treiese ed Abbadiense hanno compromesso la corsa al titolo in campionato e allontanato il sogno di promozione in Seconda Categoria, ma c’è ancora la Coppa. Per accedere alla finale però, bisogna prima superare l’ostacolo tutt’altro che semplice del Monteprandone, squadra leader del proprio girone con ampio merito. La gara di andata si gioca a Martinsicuro, provincia di Teramo, Abruzzo, di Mercoledì, le app social di tutto il mondo sono offline per motivi misteriosi. Piove. Neanche Mel Brooks potrebbe peggiorare la situazione e infatti le cose vanno alla perfezione, perché l’undici agli ordini di mister Cencioni sfodera una prestazione da incorniciare: segnano Aliberti e Firmani, finisce 0-2, ma il collettivo ha dato una scossa prepotente al suo finale di stagione. Nella gara di ritorno un Atletico abbottonato come un bimbo nel giorno della sua prima comunione non concede nulla e soffoca le velleità di rimonta dei neroverdi, strappando il ticket per la finale del 25 Aprile che si giocherà al comunale di Villa San Filippo contro La Montottonese.
Si parte con largo anticipo alla volta dell’Hotel San Crispino,
location designata dalla dirigenza per sfamare le bestie di satana in un
ambiente controllato, cogliendo l’occasione per pranzare con le rispettive
famiglie ed evitare così spiacevoli frequentazioni di tribunali. Dalle ore
10.00 la scalinata dell’hotel comincia a riempirsi di tute rosse; si ride e si
scherza come se fosse un normale ritrovo prepartita, ma osservando attentamente
lo sguardo di ognuno dei presenti è evidente che di normale non ci sarà nulla
in quella giornata. La posta in palio è alta, ci si gioca un trofeo e strappare
una vittoria equivale a dire promozione diretta al piano di sopra, perdere
significa passare per le insidiosissime forche caudine dei playoff.
Allo stadio il Presidente ha preparato una coreografia speciale per l’occasione
con tanto di fogli A4 e lettere maiuscole in grassetto, esteticamente rivedibile
ma con tanto cuore, una sorta di reincarnazione ultras del Seccacini giocatore.
Dall’altra metà della tribuna calano drappi in stoffa giallo-blu dal primo all’ultimo
gradone. Scenografia: 1-0 per loro, quasi 2. Registrata la sconfitta sugli
spalti si passa al calcio giocato e anche qui non c’è storia, ma a parti
invertite: La Montottonese si dimostra impotente di fronte all’energia furente
dei nostri e assiste inerme per 90 minuti allo spettacolo offerto dai biancorossi.
Piccioni spicca per due volte il volo, nel finale segna anche Zerani su
punizione (ndr ad oggi rimane l’unico gol su punizione della storia dell’Atletico
Macerata) con “impercettibile” deviazione. L’arbitro fischia per tre volte e da
quel momento tutto comincia ad essere avvolto da una strana nebbia adrenalinica
che offusca i ricordi. Ci sono solo dei flash che compaiono in ordine sparso:
la corsa in mezzo al campo, il capitano che la alza, il delirio negli
spogliatoi, Firmo is on fire, le W.A.G.S., la conquista del Di Gusto a suon di
cori da stadio customizzati per ogni giocatore, il Bar Firenze, Piazza della
Libertà shallallallalalalaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Per il resto posso confermare di essere andato a dormire quella mattina di Venerdì 26 Aprile, di seguito ci furono il bis della festa per i lavoratori, Sabato, il 1° Maggio, gli aperitivi europei e mi risvegliai solamente diverse settimane dopo, confuso, ma stranamente soddisfatto.
Oggi possiamo solo vivere di ricordi (sfocati), ma invito
tutti a darci appuntamento per l’anno prossimo e scrivere un nuovo pezzo di
storia tutti insieme.
Buon 25 Aprile a tutti dall’Atletico Macerata.