Mese: Ottobre 2019

ATLETICO GIÙ

Il presidente Matteo Seccacini

Terza sconfitta consecutiva per i biancorossi che cedono in trasferta e si vedono scavalcare in classifica dalla squadra di San Ginesio.

Dopo i ko con Sefro in coppa e Telusiano, questa volta manca anche la prestazione a confortare il presidente Seccacini. Il terreno di gioco non in perfette condizioni non facilita il compito ai Cencioni boys, ma in generale ci si aspettava una reazione diversa dalla squadra almeno per quello che riguarda il carattere e l’aggressività da mettere in campo. Finisce 3 a 1 con l’unico squillo di Catalano su rigore quando i giochi erano ormai fatti.

Non è però il caso di piangere sul latte versato e lo sguarda va ai prossimi impegni di campionato che dovranno portare punti per non rischiare di ritrovarsi invischiati in una zona di classifica pericolosa.

BRUTTA SCONFITTA IN CASA

Mister Marco Cencioni

Altra buona prestazione dal punto di vista del gioco, ma zero punti per l’Atletico Macerata. Uno 0 – 2 che fa ancora più male perché giunto tra le mura amiche.

Telusiano ottiene, infatti, il massimo con il minimo sforzo. Portando a casa punti preziosi per la propria classifica, senza però dare l’impressione di essere superiore alla compagine guidata da Cencioni.

L’importante è non darsi per vinti perché il cammino è ancora lungo!

SEFRENSE 1 – ATLETICO 0

Si rientra dalla trasferta di Sefro con una sconfitta 1 – 0 che però poteva essere più larga viste le occasioni da gol, compreso un calcio di rigore fallito, sprecate dalla squadra di casa. Unico sussulto per i nostri con Firmani che scheggia la trasferta.

Onore comunque ai 15 temerari giocatori più il Mister che ieri hanno sacrificato un pomeriggio infrasettimanale lavorativo per i colori biancorossi.

Qualificazione ormai compromessa per il passaggio del turno, ma non è ancora detta l’ultima parola. Si dovrà battere tra un mese in casa il Real Citanò segnando più reti possibili e poi sperare che nell’ultimo match di Dicembre la squadra costiera ci faccia un regalo battendo la squadra del paese delle trote.

IL CURIOSO CASO DELLA COPPA MARCHE

Oggi, Mercoledì 16 Ottobre, l’Atletico Macerata farà visita alla Sefrense per la prima gara del secondo turno di Coppa Marche, Seconda Categoria, all’improbabile orario ufficiale delle 15:30.

Ma facciamo un passo indietro: la Coppa Marche è l’antipasto della stagione regolare, con dei costi accessibilissimi lascia tutti i partecipanti al primo turno soddisfatti per aver potuto affrontare un test ufficiale prima dell’inizio dei campionati.

Eppure notiamo con enorme stupore che un buon 10% delle squadre aventi diritto a partecipare neanche si iscrive alla competizione. In palio c’è poco più che la gloria, ma per i motivi esposti sopra sembrerebbe un’occasione sprecata.

Poco importa, l’Atletico dopo il suo primo anno di storia è affezionato alla coppa per forza di cose e passa il primo turno con una rete sul filo di lana.

La seconda fase prevede un girone a tre squadre con Sefrense e Real Citanò, partite infrasettimanali con orario ufficiale di gioco fissato alle 15:30.

È a questo punto che si scatena il paradosso e si comincia a comprendere l’assenza di alcune squadre al via: la Sefrense non ha un impianto di illuminazione a norma e quindi non può disputare le partite casalinghe in notturna, utilizzare una struttura alternativa per le partite di Coppa non è un’opzione percorribile per i padroni di casa che non intendono sobbarcarsi costi extra che, sostanzialmente, raddoppierebbero quelli dell’iscrizione, dall’altro lato indignazione generale per la scelta dell’orario ufficiale che va contro ogni principio incarnato dal calcio dilettantistico.

Trovare accordi per un orario più soddisfacente per tutti è stato impossibile, così come avvicinare le posizioni delle due società, arroccate entrambe dalla parte di una ragione tanto inequivocabile quanto unilaterale.

Non sbaglia la Sefrense a voler rispettare l’orario fissato dalla federazione; non sbaglia la stessa FIGC a tenere conto delle esigenze di piccole realtà che altrimenti non potrebbero giocare; non sbaglia l’Atletico a evidenziare l’assurdità di fissare un incontro infrasettimanale di calcio dilettantistico in orario di ufficio.

Non sbaglia nessuno, ma anche quando non sbaglia nessuno ci sono delle vittime: la prima delle quali sarà indubbiamente lo spettacolo, di certo limitato dalle numerose e fisiologiche assenze e offerto a un pubblico improbabile; l’altra, per la quale si potrebbe scomodare il vilipendio di cadavere, è il buon senso che esce devastato da questa assurda vicenda.